Brindisi avvia un nuovo percorso per rendere i luoghi della cultura più accessibili e accoglienti

Nel quadro del programma nazionale avviato dal Ministero della Cultura e destinato a proseguire fino al 2027, Brindisi ha partecipato, insieme alle dieci città finaliste al titolo di Capitale italiana della Cultura 2027, al primo incontro dedicato agli enti del Terzo Settore, ospitato a Pordenone tra l’1 e il 2 dicembre 2025. L’appuntamento, promosso direttamente dal Ministero, ha inaugurato un percorso triennale che sosterrà le città nel trasformare idee e visioni culturali in modelli concreti, partecipati e sostenibili.

La partecipazione congiunta della Cooperativa Sociale Oltre l’Orizzonte e della Biblioteca Civica History Digital Library ha reso possibile un confronto strutturato con esperti nazionali, con la Scuola del Patrimonio Culturale e con le altre città finaliste, favorendo una contaminazione metodologica che ha permesso di far emergere un’esigenza trasversale: rendere i luoghi pubblici della cultura non solo accessibili dal punto di vista infrastrutturale, ma realmente fruibili grazie alla presenza di personale qualificato e di opportunità di incontro tra persone con e senza fragilità.

Durante i workshop, dedicati alla teoria del cambiamento, alla coprogettazione e alla costruzione della “catena del valore”, è emerso con particolare chiarezza un nodo cruciale: molti spazi pubblici, pur essendo confortevoli, attrezzati e di grande appeal per posizione, storia e architettura, non riescono a garantire aperture dedicate o attività inclusive continuative. L’assenza di figure formate rende infatti difficile programmare momenti in cui far interagire gli ospiti dei centri diurni, delle residenze per anziani, dei centri di accoglienza e delle scuole con volontari, cittadini e operatori culturali.

Il progetto incubato a Pordenone nasce proprio per rispondere a questa sfida. L’incontro tra la History Digital Library, con i suoi spazi multisensoriali e le sue tecnologie inclusive, e la Cooperativa Oltre l’Orizzonte, attiva nei servizi socio-educativi, ha avviato una prima architettura progettuale orientata a valorizzare tutti i luoghi della cultura della città. L’obiettivo è trasformare biblioteche, musei, infopoint e centri culturali in ambienti capaci di offrire nuove esperienze, stimoli e occasioni di relazione anche a persone che quotidianamente frequentano strutture chiuse, residenziali o altamente specializzate.

In questo contesto si inserisce ETS SHARED, un modello collaborativo che mira a creare opportunità di incontro e uno spazio – fisico e digitale – in cui enti del Terzo Settore, servizi educativi, famiglie e cittadini possano connettersi, condividere risorse e costruire insieme attività. Si intende mettere in relazione bisogni, competenze e disponibilità presenti sul territorio, facilitando la creazione di iniziative comuni e il miglior utilizzo degli spazi pubblici esistenti. Non un semplice strumento organizzativo, ma un modo nuovo di pensare i luoghi della cultura: non più contenitori chiusi, ma nodi attivi di una rete comunitaria.

Un ruolo fondamentale nella fase di avvio sarà svolto dagli open day che il Comune di Brindisi, insieme ai partner, organizzerà nei prossimi mesi. Questi incontri favoriranno la partecipazione delle altre organizzazioni del territorio e consentiranno di ascoltare bisogni, raccogliere proposte e testare attività inclusive che coinvolgano studenti, anziani, ospiti dei centri diurni, famiglie e volontari. Saranno momenti di sperimentazione collettiva e di apprendimento reciproco, utili per definire il modello di accoglienza innovativa che la città vuole adottare nei suoi luoghi della cultura.

L’Amministrazione comunale considera questo avvio un passaggio decisivo verso una città che riconosce nella cultura una leva sociale essenziale. Le giornate di Pordenone segnano l’inizio di un lavoro che accompagnerà Brindisi fino al 2027, con l’obiettivo di costruire un sistema culturale più aperto, accessibile e centrato sulle persone. Una città che, oltre ad affacciarsi sul mare, sceglie di affacciarsi sulle relazioni, sulla cura e sulla comunità.